La telefonata è d’obbligo. Soprattutto dopo l’incontro con i sindacati, che si è svolto ieri a Reggio Emilia, e la notizia del coinvolgimento del Gruppo Pini nel salvataggio di Ferrarini. Eccoci allora a parlare con Roberto Pini, amministratore unico del Gruppo.
Il mio bigliettino con la profezia lo conservi ancora?
Certo che ce l’ho. [Il riferimento è a una ipotesi sul nome dei cavalieri bianchi che sarebbero intervenuti in soccorso al Gruppo Ferrarini. Scritto il 18 dicembre 2018 così recitava: Vismara ad Amadori, Ferrarini Reggio e il marchio a Pini, Ferrarini Langhirano ad altri. Con tanto di firma e data, ndr].
Ci avevo preso allora?
Non su tutto ma quasi.
Allora è fatta per Ferrarini?
Sì, sì. È fatta.
Confermi l’ingresso nel gruppo con un capitale di 30 milioni di euro?
Sì, abbiamo formalizzato la proposta, con un investimento destinato alla ristrutturazione del sito di Rivaltella e con l’ipotesi di costruire un nuovo stabilimento.
Quindi acquisite Ferrarini, compreso il marchio e tutte le attività connesse, ma non Vismara. È così?
Esattamente.
Ma la domanda che si fanno tutti è: la famiglia Ferrarini rimarrà o no in azienda?
Rimarrà, ma con una quota di minoranza.
Ci puoi dire di quanto?
Eh no, ancora no.
Quindi verrà salvaguardata l’occupazione?
Confermo il nostro impegno a lavorare con i sindacati in questa direzione.
Quando avverrà il passaggio?
Come in tutti i concordati, dobbiamo aspettare. Noi abbiamo avanzato la nostra proposta. A questo punto bisogna avere l’ok dei commissari e l’omologa del concordato.
Che tempi ci sono?
Difficile dirlo, adesso. Cinque-sei mesi abbondanti.
All’interno di questo piano come verranno liquidati i fornitori?
Se ne parlerà. Sono questioni che verranno regolamentate più avanti. Ma non con noi.
Il vostro gruppo è impegnato su vari fronti anche all’estero: come procedono i lavori per il maxi macello in Spagna?
La struttura è veramente grande, quindi è necessario molto tempo. Ma tra fine marzo e inizio aprile sarà operativo. Si tratta del macello più grande d’Europa. Con una capacità oraria di 1.600 suini, per un totale settimanale di 160mila.
Angelo Frigerio