Roma – “Basiti e arrabbiati”. Così si definiscono i rappresentanti sindacali dopo l’incontro di ieri al Mise, che avrebbe dovuto fare maggiore chiarezza sul futuro di Pernigotti. In realtà, l’unica certezza è la cessione del ramo Ice&Pastry al gruppo Optima (leggi qui). L’intenzione è che la proprietà turca proseguirà per conto proprio la produzione di cioccolatini e torroni, con il marchio ‘Pernigotti 1860’, nella fabbrica di Novi Ligure (Al), mentre produrrà, per conto di Optima, gelati e preparati a marchio ‘Pernigotti mastri gelatieri italiani’. Il problema è che la società si è presentata al Ministero senza un vero piano industriale: “Ci è stato presentato un piano ancora tutto da costruire”, ha lamentato il segretario nazionale della Uila, Pietro Pellegrini, “in cui già si parla di esuberi (25 su 70 dipendenti, oltre a 50 interinali non considerati, ndr) senza alcuna garanzia di crescita della produzione e di investimenti. Cosa è cambiato rispetto a due mesi fa? Dove sono gli investimenti? Perché due investitori seri come Emendatori e Spes sono stati esclusi?”. Il direttore finanziario Colombi smentisce: “Non ci saranno esuberi, ma semplicemente un piano che accompagnerà volontariamente chi intende chiudere la propria carriera”. Il vertice è stato riconvocato fra tre settimane. Presente anche il sindaco Gian Paolo Cabella, che ha riconfermato l’intenzione di mantenere il vincolo urbanistico sull’area dello stabilimento, imposto dall’amministrazione Muliere (leggi qui).