Miele in crisi: i produttori europei lanciano un appello alle autorità

Milano – Un appello disperato quello lanciato alle autorità europee dai produttori di miele, colpiti dal “peggior raccolto degli ultimi decenni”. In tutta Europa il settore riferisce di aver constatato i peggiori raccolti della storia. In Ungheria, come osservato dal gruppo di lavoro ‘Miele’ del Copa-Cogeca, è stato raccolto solo il 10% del miele di acacia e il 30% del millefiori rispetto alle quantità normali. Diminuzioni molto consistenti sono state osservate in Portogallo (-80%) e in Italia (al sud, tra -70% e -80%). Rese così basse dovrebbero consentire ai produttori un aumento dei prezzi. Eppure non è così. I prezzi del miele dei principali paesi importatori continuano a diminuire. Inoltre, l’assenza di un solido sistema di etichettatura di origine e l’adulterazione del miele rappresentano due grosse minacce a cui i legislatori europei devono prendere seri provvedimenti. Etienne Bruneau, presidente del gruppo di lavoro ‘Miele’ del Copa-Cogeca ha così commentato: “L’anno scorso abbiamo dato l’allarme e chiesto alla Commissione europea di elaborare un piano d’azione di emergenza. Stiamo parlando della sopravvivenza di 10 milioni di alveari nell’Ue che consentono a 650 mila apicoltori di guadagnarsi da vivere, che garantiscono l’impollinazione delle colture e che offrono a tutti di beneficiare dei servizi ecosistemici forniti dalle api. Questa situazione rappresenta una minaccia che va ben oltre al nostro settore”.


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