L’Espresso conferma: il dg di Coldiretti, Gesmundo, ha preso 2 milioni di euro

Roma – Anche l’Espresso, con un articolo, firmato da Emiliano Fittipaldi e pubblicato sul numero di venerdì 30 gennaio, dà ragione al sito Agricolae.eu sul maxi stipendio del direttore generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, riportando pure il suo estratto conto previdenziale. I dati dell’Inps fanno fare una “magra” (si fa per dire) figura ai vertici di Coldiretti, non solo confermando lo stipendio lordo di 1,8 milioni di euro, ma smentendo anche la versione di Roberto Moncalvo. Infatti, il presidente della Confederazione, aveva provato a giustificare il generoso stipendio di Gesmundo, dichiarando a Il Fatto quotidiano che la somma di 1,8 milioni di euro comprendeva anche il Tfr, dal momento che Gesmundo era passato da un contratto a tempo indeterminato a uno determinato. Un avvocato dell’Istituto previdenziale, consultato dal giornalista de l’Espresso, spiega invece che la cifra riguarda solo la retribuzione lorda, mentre il Tfr viene riportato in una voce a parte e, quindi, non risulta nell’estratto conto previdenziale. In conclusione, la somma della liquidazione (sembra 205mila euro) andrebbe semmai sommata al compenso ordinario e non sottratta. Sempre secondo il settimanale, in una comunicazione interna, Moncalvo avrebbe provato a motivare la somma, sostenendo che Gesmundo avrebbe percepito un’indennità di fine mandato per il periodo 1982-2014. Insomma: una ricca buonuscita. Dall’estratto conto, pare di capire però che anche il 2013, non sia stato un anno avaro per Gesmundo, con una retribuzione lorda di quasi 1,2 milioni di euro. Secondo Moncalvo, ora Gesmundo sarebbe un lavoratore precario a tempo determinato, con uno stipendio fortemente ridotto rispetto ai fasti del passato: 224mila euro netti all’anno.


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